suor Piarenata

Suore elisabettine

Adelina Fantin


 




Nata a Padova il 13 marzo 1939, era entrata nella famiglia elisabettina nel 1958 ed aveva fatto la professione nel 1961.

Esperta in taglio e cucito inizialmente fu insegnante di scuola di taglio a Orgiano (Vicenza) e a Caselle di Santa Maria di Sala (Venezia); guardarobiera nella casa di riposo E. Vendramini a Firenze, nel sanatorio E. Vendramini” a Roma, all’ospedale Giustinian a Venezia, dove ebbe modo di rivelare anche le sue attitudini alla cura del malato. Dopo la preparazione in tale ambito, nel 1977 fu inviata a Londra per apprendere l’inglese e poté così partire, nel 1978, per l’ospedale infantile di Betlemme da poco aperto. Qui visse la parte più ricca della sua vita infermieristica dedicandosi alla cura dei bambini del Caritas Baby Hospital con affetto e competenza, fino al 2004.

Rientrata in Italia, dopo un periodo di riposo in Casa Madre, la sua competenza infermieristica fu spesa accanto alle signore anziane ospiti a Firenze nella casa di riposo E. Vendramini”; vi rimase fino al 2018, quando, in un fisico già provato, sopraggiunse la malattia in modo acuto. Riprese le energie in Casa Madre inserita nella comunità Santa Elisabetta, fu contenta di tornare a Firenze come collaboratrice di comunità e di aiuto nel momento della conclusione del servizio alle signore anziane.

Nel 2020 la resa, e il trasferimento nell’infermeria “Beata Elisabetta” a Taggì di Sotto.

Curata e assistita con amore, si preparò all’incontro con il suo Signore amato e servito in tutta la vita. Egli bussò alla sua porta e l’accolse nella sua Casa all’improvviso, ma la trovò pronta con la lampada accesa.

Quanti hanno conosciuto suor Piarenata ricordano il suo carattere forte e tenace, la sua laboriosità e generosità come infermiera, la sua destrezza di ricamatrice e di confezionatrice di corone perché Maria fosse il più possibile amata e onorata con il rosario. Maria l’accompagni nell’incontro con Gesù. Tutte noi le siamo grate.

Pensiamo con gratitudine alle consorelle e a tutto il personale che l’hanno assistita in questi mesi di malattia.



 

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